Gli archivi scolastici sono un patrimonio di storia, idee e futuro

Antico registro scolastico

Intervista a Valentina Stazzi e Vincenzo Reale (Memnos Onlus)

a cura di Stefania Ficacci

In ogni plesso scolastico esiste uno scantinato pieno di carte: documenti, fotografie, registri scolastici, pagelle, schede anagrafiche, giornali e oggetti impolverati. Sono presenze silenziose, sconosciute ai più, che conservano tracce ricchissime non solo della storia e della memoria di insegnanti e studenti, ma di comunità intere. Gli archivi scolastici sono infatti strumenti preziosi per la ricerca storica, sebbene la loro conservazione e la loro tutela sfuggano da interventi programmatici di riordino e valorizzazione, non solo per la ricerca, ma anche per la restituzione mediante percorsi didattici, che favoriscano lo scambio di conoscenze fra scuole e istituzioni, mediante mostre temporanee o permanenti, eventi open day con il territorio e incontri fra scuole di altre regioni.

Per comprendere meglio il complesso quadro di norme e di progetti di valorizzazione, ho rivolto alcune domande a due archivisti, Valentina Stazzi e Vincenzo Reale, di Memnos Onlus.

Quale contributo possono dare gli archivisti alla tutela e alla valorizzazione degli archivi storici scolastici?

Gli archivi scolastici hanno avuto un ruolo marginale nei percorsi culturali volti alla conservazione di quella che chiamiamo memoria, invece è importante sottolinearne l’originalità e la potenziale fruibilità. Per questo, il contributo degli archivisti è indispensabile, in quanto conoscono e sanno utilizzare gli strumenti per tutelare e valorizzare il più possibile ciò che le scuole producono durante lo svolgersi della loro attività.

Gli archivi delle scuole infatti sono beni culturali fin dal momento in cui vengono redatti i documenti che li compongono. Essi costituiscono una fonte utilizzabile da storici, ma anche da insegnanti e allievi per le ricerche e i laboratori di storia, da ex allievi, da studiosi della cultura, della lingua, della società civile.

I documenti scolastici non si “riducono” a una pagella o a un registro di classe, ma sono ricchi di carte di diverso genere: i verbali dei collegi docenti e degli scrutini, la programmazione, gli acquisti di materiali didattici, di libri e di strumenti di laboratorio. Attraverso quei documenti si potrebbe far conoscere la storia della scuola, del contesto in cui opera e ha operato, la stretta connessione con la storia del territorio e di chi lo ha vissuto.

Qual è il livello di interesse riguardo la tutela e la valorizzazione di questo patrimonio da parte delle istituzioni preposte?

Le norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche (D.P.R. 8 marzo 1999, n.275), conferendo personalità giuridica alle scuole che ne erano prive, hanno esteso a tutte la natura di ente pubblico. Pertanto ogni istituzione scolastica è destinataria dei medesimi obblighi validi per tutti gli enti pubblici, ai sensi del D.lgs. 22 genn. 2004, n.42, Codice dei beni culturali e del paesaggio. Quindi, gli archivi delle istituzioni scolastiche, come già ricordato, sono beni culturali fin dall’origine (art.10, c.2-b D.lgs 42/2004, Codice dei beni culturali e del paesaggio) e come tali soggetti alla vigilanza (art. 18 del Codice citato) della Soprintendenza archivistica competente per territorio, la quale in tale ambito svolge anche funzioni di consulenza tecnica.

La Direzione Generale Archivi del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (Mibact), con circolare n. 8 del 24 gennaio 2017, ha trasmesso un modello di Piano classificazione d’archivio, unitario per tutti gli istituti scolastici.

Il nuovo Titolario, elaborato dal gruppo di lavoro nazionale denominato “Titulus Scuola”, rappresenta uno strumento essenziale per la corretta formazione, gestione e conservazione degli archivi delle scuole.

Dalla normativa si può dedurre che un’attenzione da parte dell’amministrazione archivistica è stata posta verso gli archivi scolastici, si tratta di comprendere quanto di ciò che è stato legiferato, è stato poi accolto dalle istituzioni scolastiche.

Potete raccontare la vostra esperienza in un progetto di censimento e catalogazione degli archivi scolastici che avete avuto modo di seguire?

La Soprintendenza archivistica del Lazio nel 2008 ha promosso un progetto di censimento degli archivi delle scuole elementari più antiche di Roma. In questa occasione è stato possibile tracciare una mappatura degli archivi degli istituti di Roma che maggiormente hanno contribuito con il loro funzionamento alla storia del territorio in cui hanno operato. Lo stato di conservazione delle carte analizzate purtroppo non si allinea con l’importanza, da un punto di vista storico, sociale e antropologico, dei documenti stessi. Ciò che è emerso con il concludersi dei sopralluoghi è la necessità di valorizzare e organizzare, a partire dall’uso corrente delle carte, un patrimonio fino a ora poco conosciuto e “sfruttato” solo a livello amministrativo. Il progetto, per limiti temporali ed economici, non ha dato la possibilità di estendere l’indagine alle scuole periferiche che invece costituiscono, al pari di quelle comunemente più “blasonate”, una fonte preziosa e fondamentale per la ricostruzione e la valorizzazione della storia del tessuto sociale, economico e storico del territorio cui si riferisce.

Da menzionare, il progetto portato avanti con successo dal Liceo Archita di Taranto in collaborazione con l’Archivio di Stato locale. I ragazzi del Liceo, con la supervisione e la guida degli archivisti di Stato, hanno ordinato l’archivio storico della loro scuola e hanno prodotto anche un inventario. L’archivio storico della scuola è attualmente fruibile ed è testimonianza della felice compenetrazione tra il mondo degli archivi e quello delle scuole.

Se e come la valorizzazione degli archivi scolastici può favorire la conoscenza della storia, locale e nazionale, anche in funzione di percorsi didattici e di scambio reciproco fra scuole?

La valorizzazione degli archivi scolastici può dare la possibilità di ricostruire e tracciare una storia della scuola e della sua funzione di sviluppo educativo sul e nel territorio consultando e analizzando la fonte diretta delle carte prodotte nel corso degli anni. Ciò dà anche la possibilità di individuare e presentare tematiche di studio oggetto di attività scolastiche ed extrascolastiche volte alla conoscenza, alla comprensione e alla fruizione della storia del nostro paese, della nostra città, del quartiere, attraverso l’attività dell’Istituto nel corso dei suoi anni di funzionamento (registri, corrispondenza, materiale di lavoro della segreteria,  materiale di studio di presidi, docenti e studenti).

 

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