Scarti in versi: conseguenze di un’esplorazione urbana

In questo articolo desideriamo raccontare un’interessante esperienza condotta nel corso dell’anno scolastico 2018-2019 con due classi terze della scuola secondaria di primo grado IC Visconti di Roma – la IIIe e la IIIi –, composte da 21 e 17 alunni, che hanno partecipato al progetto intercurriculare “APPasseggio nella storia” con l’iniziativa “Scarti in versi: conseguenza di un’esplorazione urbana“.

Il progetto, coordinato dalla docente prof.ssa Sabrina Vernole (IC Visconti) e dalla divulgatrice didattica dott.ssa Maria Teresa Natale (Associazione culturale GoTellGo), aveva l’obiettivo di stimolare negli alunni capacità esplorative, di osservazione, di scrittura, di creatività e di analisi del testo poetico moderno e contemporaneo. Il progetto è stato svolto in più fasi.

La PRIMA FASE, svolta a scuola, è consistita in:

  • Un laboratorio di poesia e documentazione storica sul quartiere da esplorare.
  • La lettura in classe di un brano di Italo Calvino sulla funzione della descrizione degli oggetti nel processo di scrittura (La lettura, antologia per la scuola media, 1970).
  • La lettura, l’analisi e la manipolazione di testi poetici o narrativi legati al tema degli oggetti (Luigi Pirandello, la novella La trappola; Eugenio Montale, Spesso il male di vivere (cui è seguita una lezione sul “correlativo oggettivo” nella poetica dello scrittore; Bertolt Brecht, Tra tutti gli oggetti più cari, le poesie di Francis Ponge e infine le opere di due poetesse contemporanee: Nel Gazometro di Sara Ventroni e Grappoli di pere di Maria Grazia Calandrone. La sfida di avvicinare gli alunni al difficile linguaggio della poesia contemporanea nasce dalla significativa proposta del corso di aggiornamento per docenti dal titolo Per una didattica della letteratura italiana ed europea, a.s. 2018-2019, tenuto presso l’Accademia Nazionale dei Lincei di Roma. In particolare, il laboratorio di didattica della poesia contemporanea a scuola si è arricchito della presenza di Sara Ventroni che, in quest’occasione, ha presentato e letto le sue poesie.
  • La visione in classe dei video del 1936 dell’Istituto Luce sul Gazometro e la zona dei mercati e magazzini generali nel quartiere Ostiense.
  • La visione del documentario Voci della metropoli”, realizzato dalla redazione di Scomodo sul Gazometro e gli ex mercati generali.

La SECONDA FASE è consistita in un’uscita sul territorio caratterizzata da diverse attività:

  • Esplorazione a piedi (una mattina) di una ex area industriale della capitale, nella fattispecie parte del quartiere Ostiense e il Lungotevere Ripa, sottolineando i collegamenti da un lato con la storia passata (occupazione nazista di Roma con la battaglia di Porta San Paolo e resistenza romana, industrializzazione di Testaccio e Ostiense tra fine Ottocento e inizi Novecento, dall’altro con la città contemporanea (graffitismo e street art, occupazioni delle case, trasformazioni del paesaggio urbano).
  • Recitazione di poesie collegate agli oggetti nei pressi del Ponte delle Scienze (Bertold Brecht, Sara Ventroni).
  • Raccolta di oggetti abbandonati nell’area del Lungotevere Ripa. La strada, per lo più frequentata da pedoni e ciclisti che transitano tra via del Porto Fluviale e il quartiere Marconi attraverso il Ponte della Scienze è sfruttata periodicamente come area di mercatini abusivi. Passeggiando per qualche centinaio di metri ai piedi del Gazometro, è facile trovare testimonianze di questi passaggi (ruote di bicicletta, giocattoli rotti, libri strappati, stoviglie, bombolette, cassette, vecchie scarpe ecc.). I ragazzi sono stati muniti ciascuno di guanti usa e getta e di una busta e ognuno di loro, dopo attenta valutazione con gli accompagnatori, ha raccolto un singolo oggetto da portare a scuola. Se in un primo momento i nostri esploratori hanno avuto delle esitazioni, man mano che la passeggiata procedeva la raccolta degli oggetti ha suscitato sempre maggior entusiasmo.
  • Ripulitura degli oggetti.
Esplorazione urbana Raccolta di oggetti Raccolta di oggetti

L’ULTIMA FASE aveva l’obiettivo di stimolare la creatività degli alunni, rielaborando quanto appreso e vissuto nelle fasi precedenti.

  • Acquisite le competenze necessarie per analizzare un testo poetico sia dal punto di vista formale che dei contenuti, gli alunni hanno composto una propria poesia ispirata all’oggetto raccolto. Non sono state fornite indicazioni sui temi da trattare. Unico vincolo: rispettare i canoni di un testo poetico.
  • Progettazione, con la collaborazione di alcuni genitori, di un’installazione artistica temporanea con tutti gli oggetti recuperati, esposta nel chiostro della Chiesa di Sant’Agata dei Goti in occasione della Notte bianca della Scuola, il 6 giugno 2019. In collaborazione con il docente di arte, prof. Antonio Greco, i ragazzi hanno affrontato in classe lo studio dell’uso dell’oggetto nella Pop Art e nel Nouveau Réalisme. Da qui una riflessione sull’uso del colore bianco nelle opere di Piero Manzoni e di Nevelson in cui gli oggetti sono ricoperti di una densa mano di bianco. E poiché il bianco è un non-colore, ma anche l’insieme di tutti i colori possibili, tutti gli oggetti sono stati colorati di bianco. La rete metallica circolare posta intorno al pozzo vuole essere un richiamo alla struttura in ferro del Gazometro.
  • Tra i risultati del progetto vanno annoverati dei video realizzati con l’aiuto di alcuni genitori e un catalogo della mostra che documenta il lavoro svolto e raccoglie le 38 poesie scritte dagli alunni per ridare vita agli oggetti raccolti tra le canne e sull’asfalto. Per ogni oggetto sono riportati la foto, il testo e un codice QR. Scaricando sullo smartphone, un’app con QR Reader (ve ne sono tante gratuite sia per IOS sia per Android) è possibile, in presenza di collegamento Internet, ascoltare l’alunna/o che recita i versi creati.
Imbiancatura degli oggetti Installazione artistica Dettaglio dell’installazione Poesie recitate

[SV – MTN]

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