Gite scolastiche in crisi

Secondo l’ultimo rapporto 2019 dell’Osservatorio sulle Gite Scolastiche di Skuola.net, che ha eseguito un sondaggio a campione su 12mila alunni di medie e superiori, è ormai diffusa una tendenza negativa per cui quasi la metà degli studenti non farà il tradizionale viaggio di istruzione.

Le cause sono diverse: innanzitutto la rinuncia da parte degli insegnanti: 1 docente su 4 non se la sente più di accompagnare i propri alunni per i troppi rischi che una gita comporta in termini di responsabilità; poi le scarse adesioni per motivi economici delle famiglie; ma anche la volontà degli studenti stessi di non passare altro tempo coi compagni di classe oltre quello imposto dalle lezioni.

Per chi comunque partirà, cambiano anche le mete prescelte: la valenza culturale è sempre la motivazione principale nella scelta di una destinazione, ma ultimamente si preferisce una località alternativa, meno affollata da quelle classiche (in Italia, comunque, restano preferite, nell’ordine, Firenze, Napoli e Roma), per un soggiorno di breve durata (tre giorni al massimo) ed economico (compagnia aeree low cost o pullman, con una spesa massima tra 200 e 400 euro).

Dunque un momento formativo importante nel percorso scolastico dello studente, in cui l’esperienza diretta completa la formazione curricolare, rafforzando il legame tra compagni di classe, ora rischia di venire meno, anche per la stessa volontà dei ragazzi, che non identificano più la classe come uno spazio condiviso e di comunità.

[SM]

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