HACKCULTURA 2019: Da un oggetto racconta la tua scuola

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In questo post vi presentiamo un progetto rivolto alle scuole, promosso del Ministero per i Beni e le Attività Culturali  attraverso l’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche italiane (ICCU), in collaborazione con la rete Diculther.

In Italia ci sono circa 20.000 scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private, ognuna delle quali custodisce un patrimonio unico di persone, di storie, di edifici, di progetti, di documenti, di archivi, di biblioteche e di oggetti stratificatosi nel tempo: mobili, vecchi quaderni, registri, libri, fotografie, pagelle, strumenti e materiali didattici del passato, ognuno dei quali, da solo e nel complesso costituisce un piccolo tesoro che racconta una storia: la storia della didattica, la storia della scuola, la storia del territorio, la nostra storia, la nostra memoria.

Poche sono le scuole che hanno valorizzato, anche parzialmente, questi patrimoni eccezionali, allestendo spazi museali stabili o temporanei.

Si tratta di “beni invisibili”, quasi mai valorizzati, che non trovano una collocazione adeguata e che spesso sono conservati in magazzini chiusi al pubblico, scatoloni polverosi, scaffali e cassetti inaccessibili, tutt’al più nella stanza del dirigente scolastico.

Oggi, attraverso le tecnologie digitali, non è difficile ipotizzare la costruzione di un immenso museo scolastico digitale che raccolga al suo interno una selezione di oggetti significativi di ogni scuola: per la loro forma, per la loro complessità, per la storia a cui sono collegati, per le persone che li hanno utilizzati…

Se ogni scuola italiana, in un solo anno, contribuisse al Museo scolastico digitale con un solo oggetto, in un anno si avrebbero 20.000 oggetti e 20.000 storie, se contribuisse con una selezione di 10 oggetti digitali, nel solo primo anno si avrebbero 200,000 oggetti pari a 200,000 storie e cosi’ via. E ogni oggetto/storia sarebbe un unicum.

Chi sarebbero i visitatori di questo museo scolastico digitale? La popolazione scolastica che all’interno di questo immenso museo, se ben organizzato, troverebbe una quantità infinita di materiali su cui impostare nuovi progetti didattici; gli studiosi e appassionati di storia locale; i giornalisti; gli storici; gli storici dell’arte; gli artigiani; le guide turistiche, gli studiosi di pedagogia e così via…

Come fare per partecipare?

  • selezionate uno o più oggetti che raccontino un aspetto della propria scuola e che siano una componente del patrimonio culturale della scuola stessa;
  • candidate l’oggetto attraverso un modulo online reso disponibile dall’ICCU disponibile al seguente link: https://goo.gl/forms/OHYSmWDaKCc2ivBE
  • schedate l’oggetto compilando una serie di metadati descrittivi (alcuni obbligatori, altri consigliati, altri a discrezione);
  • associate alla descrizione anagrafica dell’oggetto una narrazione fatta di una successione di testi, audio, video, gallerie fotografiche, frutto di un’attività di ricerca ed elaborazione creativa da parte degli studenti, con il coordinamento degli insegnanti.

Che tipo di oggetti possono essere candidati? Quelli che in genere vengono definiti ben mobili:

  • Oggetti (opera d’arte, strumento scientifico, strumento musicale, strumento didattico, oggetto di uso comune, oggetto d’arredo, vestiario, mobile, cimelio, premio, ecc.);
  • Fotografie (positivo, negativo, album)
  • Grafica e cartografia (cartolina, disegno, manifesto, carta geografica, stampa)
  • Documenti d’archivio (lettera, diario, registro, diploma, circolare, documento d’archivio)
  • Stampati (almanacco, calendario, libro, opuscolo, spartito musicale, foglio, volantino, periodico, giornale)
  • Registrazioni sonore storiche (spettacolo, intervista, canzone, brano musicale)
  • Filmati (spettacolo, intervista, canzone, brano musicale, documentario, cortometraggio, film).

Esistono vincoli? Nessun vincolo, ad eccezione di eventuali diritti d’autore da rispettare. Se per esempio si vuole candidare all’esposizione nel museo digitale condiviso una fotografia o un filmato storico, bisogna essere certi che essi non siano soggetti a diritti d’autore (nei limiti stabiliti dall’art. 70 della Legge 633/1941 sul diritto d’autore).

La scuola e per conseguenza la classe deve essere consapevole che consegnando i contenuti prodotti al Museo scolastico digitale, li rilascia con una licenza aperta per favorirne la diffusione e la riusabilità. In particolare, i testi verranno rilasciati con licenza CC BY, le risorse digitali prodotte verranno rilasciate con licenza con una licenza CC, a scelta per favorirne il riuso.

Il valore didattico dell’iniziativa è enorme e in linea con le competenze europee: dall’utilizzo del patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana per raccontare gli oggetti e le storie ad essi associati alle competenze matematiche per raccontare le storie legate a oggetti dalla valenza scientifica e tecnica; dall’uso di strumenti di comunicazione visiva e multimediale per produrre immagini, audio, video, gallerie fotografiche all’apprendimento delle norme relative all’uso e riuso delle risorse digitali e all’applicazione di licenze adeguate, dalla partecipazione attiva alle attività portando il proprio contributo personale in un lavoro di gruppo al reperimento di informazioni da fonti diverse, dal riconoscimento del valore e delle potenzialità dei beni artistici e ambientali, per una loro corretta fruizione e valorizzazione alla capacità di riconoscere aspetti geografici, ecologici, territoriali dell’ambiente naturale ed antropico e le loro connessioni con le strutture demografiche, economiche, sociali.

L’ICCU ha lanciato questo progetto in occasione dell’iniziativa Hackcultura 2019, promossa dalla rete Diculther volta allo sviluppo di progetti digitali da parte degli studenti delle scuole italiane per favorire nei giovani, in un’ottica di ‘titolarità culturale’, la conoscenza e la ‘presa in carico’ del patrimonio culturale nazionale. Diculther aggrega oltre sessanta organizzazioni tra università, enti di ricerca, scuole, istituti tecnici superiori, istituti di cultura, associazioni e imprese pubbliche e private con l’obiettivo comune di favorire lo sviluppo delle competenze digitali tra gli studenti.

Hackultura è un’iniziativa che prevede la partecipazione a una serie di sfide che rappresentano un’occasione per le scuole di confrontarsi con il proprio Patrimonio Culturale. Il Museo digitale delle scuole italiane è una di queste sfide, divise a sua volta in due sottosfide:

  • Da un oggetto racconta la tua scuola, curato da MIBAC-ICCU
  • Scopri il patrimonio della tua scuola, curato dall’Indire

Le sfide proposte da #HackCultura2019 per l’a.s. 2018-2019 offrono anche una traccia a tutte le scuole per realizzare i progetti previsti dal Bando PON – MIUR “Patrimonio Culturale”, in linea con le direttive UE per l’Anno europeo del patrimonio culturale (2018) per mettere in evidenza il ruolo del patrimonio culturale dell’Europa nel promuovere la consapevolezza di una storia e di un’identità condivise.

Le scuole partecipanti potranno presentare i risultati ottenuti durante la quarta edizione della Settimana delle culture digitali “Antonio Ruberti” che si svolgerà dall’8 al 14 aprile 2019 ((#SCUD2019).

LINK UTILI

Help-desk ICCU (referente Maria Teresa Natale): musd.iccu@gmail.com

Modulo per candidare un oggetto

Sito del progetto MIBAC/ICCU Da un oggetto racconta la tua scuola

Linee guida tecniche

Link a progetto Indire: Scopri il patrimonio della tua scuola

HackCultura 2019

Diculther

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