Migrantour: quando l’accompagnatore interculturale è un migrante

gruppo di studentiScoprire il mondo nella propria città, compiere un viaggio senza allontanarsi da casa, passeggiando tra le vie e le piazze dei quartieri multiculturali accompagnati da concittadini provenienti da mondi lontani: questa l’idea maturata nel 2010 da Viaggi Solidali, tour operator di turismo responsabile di Torino, per promuovere una nuova idea di turismo interculturale a km 0, attraverso itinerari urbani che permettono di comprendere come le nostre città italiane ed europee siano da sempre il frutto delle migrazioni e dell’incontro tra diverse culture.

L’idea ha preso piede e così è nato “MygranTour: a European network of migrant driven intercultural routes to understand cultural diversity”, progetto co-finanziato dall’Unione Europea, promosso anche da Fondazione Acra-Ccs, Oxfam Italia, Marco Polo, Bastina Voyages (Francia), Periferies del Mon (Spagna), Imvf, Renovar a Mouraria (Portogallo), Earth (Belgio) con l’obiettivo di creare una rete che permetta a cittadini italiani ed europei di vecchia e nuova generazione, turisti, curiosi, studenti di scoprire con le parole dei migranti i tanti piccoli e grandi segreti che spesso nemmeno i residenti conoscono.

Il progetto, iniziato in nove città (Torino, Milano, Genova, Firenze, Roma, Marsiglia, Parigi, Valencia, Lisbona), si è esteso secondo il concetto di “rete aperta” e si sta aprendo a nuove città: si organizzano corsi di formazione, studi sui quartieri multiculturali, laboratori e campagne di comunicazione, si identificano nuovi itinerari:  fino ad ora oltre 11.000 persone hanno partecipato a queste passeggiate, in prevalenza alunni delle scuole secondarie, ma anche cittadini curiosi, turisti stranieri, residenti dei quartieri, gruppi e associazioni.

Proprio a Torino, nel 2010, è stato avviato il primo corso per “accompagnatori interculturali”, grazie al programma “Agrobiodiversità, culture e sviluppo locale”, finanziato da IFAD (Fondo Internazionale per lo sviluppo agricolo) e promosso da Oxfam Italia insieme ad ACRA.

Gli accompagnatori non sono guide turistiche professionali con patentino ma accompagnatori interculturali, in maggioranza donne: conoscono bene l’italiano, spesso hanno alle spalle esperienze come interpreti o mediatrici, e sono quindi in grado di gestire il rapporto con il pubblico: questo il punto di partenza a cui viene aggiunta una formazione specifica sul territorio, per approfondire non solo la propria cultura ma anche quella degli altri. In questo modo si favorisce l’integrazione e si azzerano i pregiudizi attraverso l’incontro diretto, la condivisione e la conoscenza e inoltre si dà  un’opportunità aggiuntiva di entrate economiche a persone spesso provenienti da paesi terzi con situazioni varie di difficoltà.

Fin dall’inizio il progetto ha richiamato le scuole: circa l’80 per cento dei visitatori è costituito da scolaresche molto spesso formate da classi miste. “In quel caso si formano dinamiche interessanti” – spiegano gli ideatori del progetto – “perché si ribaltano i ruoli. Gli studenti stranieri non sono più i diversi, ma quelli che sanno. Diventano protagonisti”.

Notevole il valore didattico di queste passeggiate urbane di turismo responsabile, in cui allievi e docenti delle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado, oltre che altri gruppi di adulti o studenti universitari, possono riconoscere più da vicino le proprie città da un punto di vista interculturale.

[SM]

 

 

 

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